martedì 15 aprile 2014

L'inno nazionale

Всем доброго вечера!

Non abbiamo mai parlato dell'inno nazionale russo. Stasera cercherò di colmare questa lacuna. Avrei potuto reindirizzarvi direttamente sulla Wikipedia, ma mi è capitato per caso un sito degli appassionati della Russia dove ho trovato tantissime testimonianze sui viaggi, cultura e tradizioni russe. Se volete darci un'occhiata eccovi il link: http://www.russianecho.net/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=1&lang=it

Intanto pubblico qui alcune citazioni dall'articolo che parlava dell'inno russo.

La storia inizia, come in molti altri regni dell'epoca, con la versione russa del God Save the King dell'inglese Henry Carey, benché si tratti ovviamente di questione controversa - c'è infatti chi considera quale antenato dell'inno nazionale russo la Marcia Preobrajenskij("Ci conoscono i turchi e gli svedesi..."). Solo nel 1833 lo zar Nicola I decise di commissionare a Vassily A. Zukovskij l'incarico di scrivere un nuovo inno: il risultato fu Боже, Царя храни (Dio salvi lo Zar), su musica di Aleksej F. Lvov.
Quest'ultimo restò l'inno nazionale della Russia zarista fino al 1917, quando per i noti eventi rivoluzionari, l'Internazionale, la celebre melodia composta nel 1871 dall'operaio Pierre Degeyter con le parole di Eugène Pottier, venne adottato dal neonato governo bolscevico come inno dell'Unione Sovietica.
Nel 1942, nel momento in cui alla popolazione russa si chiedeva uno sacrificio terribile per resistere all'invasore nazista, Stalin decise che la musica e le parole dell'inno nazionale dovessero avere un carattere più patriottico; il 18 giugno 1943 furono convocati una ventina di poeti e compositori e il primo ministro Voroshilov e il segretario del PCUS Sherbakov spiegarono loro cosa veniva richiesto: parole che potessero restare vive e significative per centinaia di anni, una musica facile da capire, espressiva, chiara per i russi come per i calmucchi... Gli autori dei versi, però, non furono scelti fra i presenti: a vincere la gara furono il ventinovenne Sergej Vladimirovič Michalkovpoi padre dei noti registi cinematografici Nikita Mikhalkov e Andrej Konchalovsky, e il poeta Gabriel El-Registanpseudonimo di Gabriel Arkadevich Ureklyan, all'epoca impegnati nell'esercito come reporter di guerra. I loro versi, "aggiustati" in alcuni punti da Stalin in persona, dovettero adattarsi alla musica composta come "Inno del Partito Bolscevico" nel 1939 da Alexander Alexandrov, il fondatore della banda e del corpo di ballo dell'Armata Rossa, e riscritta dall'autore per l'occasione. L'inno fu presentato a Stalin nell'estate del 1943 e dal 1° gennaio 1944 fu ufficialmente adottato dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
La morte di Stalin, il cui nome ricorreva in alcuni versetti dell'inno, fu seguita da una lunga parentesi durante la quale esso venne eseguito solo nella versione strumentale, e questo fino al 1977 quando, con Brezhnev segretario del PCUS, si apportarono finalmente le necessarie modifiche ai versi considerati politicamente inaccettabili.
Con la caduta dell'URSS, avvenuta nel 1991, il presidente della repubblica federativa di Russia Boris Eltsin, impegnato nell'opera di smantellamento di tutti i simboli riconducibili al passato comunista, decise di sostituire il vecchio inno di Alexandrov con una non entusiasmante melodia di Michail Glinka, composta negli anni trenta del XIX° secolo e già conosciuta con il titolo "Canzone patriottica". Nonostante diverse proposte succedutesi nel corso degli anni, la musica di Glinka però restò senza parole - e anche senza l'approvazione della Duma, che si rifiutò sempre di avallare la sostituzione decisa d'iniziativa da Eltsin.
Nel dicembre del 2000, quasi dieci anni dopo la sua messa in cantina, il nuovo presidente Vladimir Putin rispolvera le note del vecchio inno sovietico, e non solo quello: anche la bandiera rossa - divenuta simbolo delle Forze Armate - , l'aquila zarista, e, perché no, l'ormai ultraottantenne Serghej Michalkov, a cui viene dato l'incarico di riscrivere le parole dell'inno... Ma si, proprio colui che aveva già compiuto lo stesso lavoro per Stalin! Stavolta il successo alla Duma è assicurato: ben 381 sono i voti favorevoli e solo 51 i contrari e, dal 1° gennaio 2001, l'orecchiabile motivo di Aleksander Alexandrov torna a risuonare come Inno Nazionale della Russia.

L'inno sovietico:


Сою́з неруши́мый респу́блик свобо́дных
Сплоти́ла наве́ки Вели́кая Русь.
Да здра́вствует со́зданный во́лей наро́дов
Еди́ный, могу́чий Сове́тский Сою́з!

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное,
Дру́жбы наро́дов надёжный опло́т!
Па́ртия Ле́нина - си́ла наро́дная
Нас к торжеству́ коммуни́зма ведёт!

Сквозь гро́зы сия́ло нам со́лнце свобо́ды,
И Ле́нин вели́кий нам путь озари́л:
На пра́вое де́ло он по́днял наро́ды,
На труд и на по́двиги нас вдохнови́л!

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное,
Дру́жбы наро́дов надёжный опло́т!
Па́ртия Ле́нина - си́ла наро́дная
Нас к торжеству́ коммуни́зма ведёт!

В побе́де бессме́ртных идей коммуни́зма
Мы ви́дим гряду́щее на́шей страны́,
И Кра́сному зна́мени сла́вной Отчи́зны
Мы бу́дем всегда́ беззаве́тно верны́!

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное,
Дру́жбы наро́дов надёжный опло́т!
Па́ртия Ле́нина - си́ла наро́дная
Нас к торжеству́ коммуни́зма ведёт!
L'unione incrollabile di Repubbliche libere
ha unito per sempre la grande Russia.
Evviva la grande potente Unione Sovietica
creata dalla volontà dei popoli!

Gloria alla nostra Patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli!
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo!

Attraverso le tempeste ci abbagliava il sole della libertà,
e il grande Lenin ci ha illuminato la strada:
sulla giusta causa ha portato le nazioni,
ci ha ispirato al lavoro e all'eroismo.

Gloria alla nostra patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli.
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo!

Nella vittoria delle immortali idee del comunismo
noi vediamo il futuro del nostro Paese,
e saremo sempre fedeli fino all'abnegazione
alla bandiera Rossa della gloriosa Patria!

Gloria alla nostra Patria libera,
fida roccaforte dell'amicizia tra i popoli.
Il partito di Lenin, forza del popolo,
ci conduce al trionfo del comunismo! 








La nuova versione dell'inno, quella ufficialmente adottata dalla Russia 
il 1° gennaio 2001:


Росси́я - свяще́нная на́ша держа́ва!
Росси́я - люби́мая на́ша страна́!
Могу́чая во́ля, вели́кая сла́ва -
Твоё достоя́нье на все времена́.

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное -

Бра́тских наро́дов сою́з веково́й,
Пре́дками да́нная му́дрость наро́дная,
Сла́вься, страна́! Мы горди́мся тобо́й!

От ю́жных море́й до поля́рного кра́я
Раски́нулись на́ши леса́ и поля́.
Одна́ ты на све́те! Одна́ ты така́я!
Храни́мая Бо́гом родна́я земля́.

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное -
Бра́тских наро́дов сою́з веково́й,
Пре́дками да́нная му́дрость наро́дная,
Сла́вься, страна́! Мы горди́мся тобо́й!

Широ́кий просто́р для мечты́ и для жи́зни
Гряду́щие нам открыва́ют года́.

Нам си́лу даёт на́ша ве́рность Отчи́зне.
Так бы́ло, так есть, и так бу́дет всегда́!

Сла́вься, Оте́чество на́ше свобо́дное -
Бра́тских наро́дов сою́з веково́й,
Пре́дками да́нная му́дрость наро́дная,
Сла́вься, страна́! Мы горди́мся тобо́й!
La Russia è la nostra sacra nazione!
La Russia è il nostro amato paese!
La possente volontà e l'immensa gloria -
Sono il tuo patrimonio per sempre.

Sia gloria a te, Patria nostra libera -
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !

I nostri boschi e i nostri campi si estendono
Dai mari del sud al circolo polare.
Tu sei unica al mondo! Come te ce n'è solo una,
Terra natìa protetta da Dio.

Sia gloria a te, Patria nostra libera -
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !

Gli anni a venire ci aprono
Tanto spazio per sognare e per vivere
La nostra fedeltà alla Patria ci dà forza.
Così fu, così è e così sarà sempre !

Sia gloria a te, Patria nostra libera è
Secolare alleanza di popoli fratelli,
Saggezza popolare tramandata dagli avi,
Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !